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Progetto SPRAR

Progetto SPRAR
Data di pubblicazione: 11/04/2017
 

Martedì 11 aprile alle 13.00, presso la Prefettura di Isernia, è stata sottoscritta la convenzione con il Comune di Castel del Giudice per l’accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti la protezione internazionale. a convenzione prevede l’attivazione immediata di un centro di accoglienza temporaneo per nuclei familiari, destinato ad essere trasformato in progetto SPRAR non appena verrà conclusa la procedura di valutazione e finanziamento da parte del Servizio Centrale.

Di seguito uno degli articoli che parla di questo evento:

"Garantire, attraverso il lavoro un’integrazione reale e concreta. Questa la ‘ricetta’ di Castel Del Giudice che si prepara ad accogliere quattro famiglie di migranti. Questa mattina (11 aprile) in Prefettura è stata sottoscritta la convezione che di fatto darà avvio al progetto Sprar. Da anni ormai il piccolo centro della provincia di Isernia è al lavoro per rilanciare il territorio, scommettendo sulle sue risorse e sulle sue potenzialità.

Molti i progetti diventati realtà e tanti quelli messi in cantiere che ora coinvolgeranno anche i richiedenti asilo. Iniziative che riguardano soprattutto i prodotti della terra: mele, ma anche frutti di bosco e erbe selvatiche, insieme alla produzione di uova biologiche. “L’obiettivo – ha spiegato il sindaco di Castel del Giudice Lino Gentile - è di ospitare quattro famiglie a breve, per garantire loro un posto di lavoro, perché noi siamo consapevoli di essere in presenza di due fenomeni assolutamente irreversibili.Da una parte c’è purtroppo la migrazione per i problemi geopolitici che tutti conosciamo. Dall’altra c’è lo spopolamento, che è un ‘terremoto silenzioso’ che da tanti anni caratterizza negativamente il nostro territorio. E allora, perché non tentare di intercettare questi due fenomeni? La nostra proposta Sprar e la convenzione va in quella direzione”.

Diverse dunque le opportunità offerte ai richiedenti asilo. “Chi conosce Castel del Giudice – ha detto ancora il primo cittadino - sa che da qualche anno siamo impegnati nel creare nuove opportunità di lavoro con le strutture che abbiamo messo in campo. E quindi abbiamo già qualche opportunità concreta. Inoltre, proprio domenica scorsa abbiamo presentato un progetto nuovo e molto più ambizioso che è quello di creare una cooperativa di comunità per creare altri posti di lavoro. Ci attende una bella sfida. Approfittare, nel senso molto buono, dei migranti per creare nuovi posti di lavoro anche per i pochi disoccupati del paese”.

Soddisfatto del progetto anche il prefetto Fernando Guida. “Quello che viviamo oggi – ha sottolineato - è un evento particolarmente importante che ci dimostra come si può fare in provincia di Isernia vera integrazione sociale e lavorativa. Queste famiglie di immigrati presenti qui tra noi e che tra pochi giorni inizieranno un’importante esperienza sociale e lavorativa con la comunità di Castel del Giudice verranno coinvolte nella lavorazione dei terreni in vari tipi di coltivazione. E questo potrà garantire un’autonomia economica per queste famiglie quando sarà finito il progetto Sprar”.

Presenti all’evento, oltre ai sottoscrittori e ad una delegazione di nuclei familiari richiedenti asilo, anche il prefetto di Campobasso, l’assessore regionale con delega alle politiche sociali Vittorino Facciolla, il oresidente di Anci-Molise Pompilio Sciulli  (anche in veste di sindaco di Pescopennataro, altro comune della provincia ad aver aderito allo Sprar), il presidente del Tribunale di Isernia Enzo Di Giacomo, il presidente della Provincia Lorenzo Coia, il sindaco del comune capoluogo Giacomo d'Apollonio, nonché i rappresentanti delle Forze di Polizia.
Sempre in tema di integrazione e di educazione interculturale, si è concluso oggi il progetto dal titolo 'I colori del Cuore', frutto di una sinergia nata tra la Prefettura di Isernia e l’Istituto Scolastico Comprensivo Statale Giovanni XXIII, per lo svolgimento di incontri formativi in cui donne immigrate ospiti dei centri di accoglienza della provincia hanno mostrato ed insegnato alle alunne delle classi seconde le arti di lavorazione e di intreccio tradizionali tipiche dei loro paesi d’origine, in un’ottica di rispetto delle differenze e promozione delle opportunità culturali che possono nascere dall’incontro con l’altro."

Fonte: isNews.it --> link dell'articolo clicca qui